Arboricoltura

L'ARBORICOLTURA E' LA SCIENZA CHE CI PERMETTE DI ANALIZZARE, CONOSCERE E TRATTARE LE PIANTE.

| Le tecniche di lavoro e di analisi delle piante

La tecnica di lavoro maggiormente utilizzata oggigiorno nell'arboricoltura ornamentale è il tree climbing.

IL TREE CLIMBING

La tecnica e il movimento che fornisce il miglior risultato finale è il tree-climbing (arrampicata in pianta). E' un metodo che consente di lavorare sull'albero, analizzando in tutta la sua altezza e l'ampiezza della chioma, evitando i dannosi compattamenti del suolo provocati da pesanti elevatori o gru. Per fare il tree-climbing bisogna avere un'ottima preparazione professionale e un'idonea attrezzatura. Gli attrezzi da lavoro dovranno essere sempre bene affilati e disinfettati per non trasmettere eventuali malattie da pianta a pianta.

IL VTA (Visual Tree Assessment)

La tecnica di indagine usata oggi nella moderna arboricoltura per valutare la stabilità di una pianta è il VTA, che ci permette di visualizzare sintomi esterni e individuare difetti interni.

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| Parti e funzioni principali della pianta

1. Organi principali di una pianta
2. Apparato radicale danneggiato di un Quercus Robur con danneggiamento della parte aerea
3. Organi principali di un ramo

Inizierei con il dire che gli alberi sono "autotrofi" cioè in grado di nutrirsi da soli per mezzo dell'energia solare e di sostanze organiche provenienti dal terreno. Il corpo delle piante è formato da un complesso di organi ad ognuno dei quali è affidata una determinata funzione. Parleremo soprattutto degli organi conservatori che servono a mantenere in vita la pianta e a farla crescere. Le radici si trovano sottoterra e consentono all'albero di ancorarsi al terreno e di nutrirsi. Si possono dividere in radici di sostegno e assorbenti. Quelle di sostegno sono quelle che hanno funzione di ancoraggio e le cui dimensioni variano in funzione del terreno in cui vengono messe a dimora.

Le radici assorbenti hanno, invece, il compito di succhiare la linfa dal terreno e crescono alle estremità della radice legnosa: sono i cosiddetti peli radicali e in genere si trovano a una profondità di trenta-quaranta centimetri.

Queste radici possono espandersi in base alle dimensioni dell'albero e del suolo in cui sono messe a dimora e spesso vivono in simbiosi con dei funghi. Si tratta delle micorizze che, grazie a questo connubio, realizzano il giusto scambio di acqua e zuccheri.

Il rischio maggiore per gli alberi sono le ferite causate dall'uomo (con scavi, pavimentazioni, compattamento del terreno, etc) in prossimità dell'apparato radicale che comporta di solito un deperimento irreversibile dell'albero stesso. Il fusto serve a sostenere la pianta ed innalzare la chioma al di sopra del terreno. Trasporta i liquidi nutritivi ai rami, alle foglie, ai fiori e ai frutti. Dal fusto si originano progressivamente i rami che costituiscono l'insieme della chioma (rami primari, secondari e rametti). Le gemme si distinguono in gemme apicali se si trovano in cima a un fusto o a un ramo; laterali quando si trovano all'ascella di una foglia o di un rametto; foglifere quando producono un asse di sole foglie, fiorifere se danno origine a soli fiori; miste se producono sia foglie sia fiori; pronte quelle che appena formate vegetano ed infine dormienti quelle che si sviluppano nella stagione seguente alla loro formazione.

Le foglie sono molto importanti per la vita delle piante essendo indispensabili al compimento delle funzioni nutritive, unitamente alle radici a al fusto, tanto da considerarle i polmoni delle piante. Le foglie si distinguono per la loro durata in caduche, sempreverdi. Si chiamano piante a foglia caduca quelle che si spogliano delle loro foglie; sempreverdi quelle che la trattengono per più anni, non restandone mai sprovviste.

| Messa a dimora

1. Pianta legata ad un palo:questo tipo di tutoraggio non è consigliabile poichè rischia lo sbucciamento della corteccia e la strozzatura del fusto
2. Tutoraggio a tre pali
3. Ancoraggio della zolla

Una volta scelta la pianta giusta e sana per il luogo nel quale si intende metterla, sarà possibile avviare il procedimento della piantagione. La messa a dimora di un albero richiede fondamentalmente un habitat ottimale: terreno adatto alle esigenze della pianta; esposizione o meno alla luce; un drenaggio che sia buono ed un terreno che non soffra di costipazione. Importante è anche la dimensione della buca, che non deve mai essere più piccola delle dimensioni della chioma. Si dovranno, pertanto, scegliere stagioni come l'autunno e la primavera, evitando i periodi troppo freddi o con eccessivo calore.

Attenzione anche ad una piantumazione troppo profonda che può essere causa di stress per la pianta. Notare che il terreno deve essere a livello del colletto (che è la zona compresa tra il fusto e le radici). Per la fase di attecchimento ogni albero ha bisogno di acqua. Si debbono, però, evitare ristagni della stessa nella buca di piantagione che potrebbero far marcire l'intero apparato radicale.

Tra le caratteristiche che deve avere il luogo di messa a dimora si deve tenere conto di quali saranno le future necessità della pianta. Si dovrà così prestare particolare attenzione al volume di suolo necessario. Ogni singola pianta dovrà avere a disposizione uno spazio sufficiente alle sue caratteristiche per evitare, nel futuro, drastiche potature o abbattimenti.

Il tutoraggio di una pianta è fondamentale per far crescere la pianta dritta e va sempre effettuato. Deve essere ancorato bene al terreno e non essere più alto di un terzo dell'intera pianta. Se la pianta è piccola può non essere necessario il tutoraggio. Il tutoraggio oggi lo possiamo fare con pali o con innovativi sistemi di ancoraggio della zolla che eviteranno di dover prestare cure continue alla pianta.